IMMONDIZIA, SPAZZATURA O MUNNEZZA? –PARTE SECONDA


Le colpe sono molteplici. Un pronostico: l’anno prossimo pagheremo ancora di più...


Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Purtroppo l'argomento immondizia, assieme a quello del lavoro e dell'economia, non può che dominare questo inizio di estate bollente.
Bollente il clima, bollente l'argomento.
Se faccio un sorpasso azzardato, parcheggio l'auto in divieto di sosta, imbocco un senso unico nella direzione sbagliata, l'eventuale multa me la becco io o, al peggio, il proprietario dell'auto.
Se tampono un'auto, la mia assicurazione risarcisce il danno e io mi troverò a pagare un premio più salato.
Queste due banalità, che mia nonna Rosa sintetizzerebbe in modo sublime con "chi scassa acconcia", sembrano non valere nel caso dell'immondizia.
Il sistema di raccolta e smaltimento nella sua globalità, qualsiasi esso sia stato, non ha funzionato. Le riprove sono il "megabollettone" che ha allietato l'inizio d'anno e la puzza che allieta il resto. Le colpe di questo malfunzionamento, credo, siano molteplici. Pensare ad una colpa unica sarebbe una puerile semplificazione. Tiro ad indovinare.
1. E' stata prodotta più immondizia del previsto (produttori e consumatori/cittadini).
2. La raccolta differenziata non ha funzionato (consumatori/cittadini e ente di gestione e CONTROLLO).
3. L'azienda di raccolta non ha lavorato come si deve.
4. Lo stoccaggio/smistamento/lavorazione/smaltimento non è proceduto con i tempi e i modi previsti.
5. Le risorse di stoccaggio/smistamento/lavorazione/smaltimento non sono state adeguate.
Nella mia mente suddividerei le colpe in modo equo: 20% per ogni punto. Si può anche non essere d'accordo, ma allora si dovrebbero portare fatti e numeri che scagionino questo o quel punto.
Com'è allora che paga solo il consumatore/cittadino? Come mai il consumatore/cittadino ligio al dovere deve pagare quanto quello che non lo è stato?
Semplice. In primis i dirigenti delle aziende e delle istituzioni (quelli cioè che decidono e pianificano) in Italia non pagano mai. Per definizione. La cronaca anche a nord del Garigliano conferma. In secundis, è più semplice applicare il principio del "mal comune mezzo gaudio" (o del "le sanzioni e non le leggi sono uguali per tutti") che il principio della bilancia.
Concludo con una previsione. L'anno prossimo pagheremo ancora di più. Perché una società per funzionare ha bisogno di regole semplici e inequivoche, controlli continui e efficienti, sanzioni efficaci e deterrenti. Mancando ciò ...

Vincenzo Romano


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